CEMEP LABS

CEMEP Labs è una divisione specializzata del Centro CEMEP, creata con l’obiettivo di sostenere, promuovere e contribuire a progetti innovativi che uniscono ricerca avanzata e applicazioni pratiche. Questo laboratorio all’avanguardia si dedica allo sviluppo di tecnologie e soluzioni che affrontano sfide contemporanee in diversi settori.

CEMEP Labs si distingue per la sua capacità di trasformare idee innovative in realtà concrete. La missione di CEMEP Labs è non solo quella di sviluppare nuove tecnologie, ma anche di creare un impatto positivo sulla società, migliorando la qualità della vita.

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PROGETTO IBIOMA

Il nostro contesto è un bioma che possiamo migliorare.

Il termine bioma definisce “l’intera relazione reciproca fra esseri viventi e ambiente circostante”; relazione che comprende ciò che facciamo, come lo facciamo, i mezzi e gli strumenti che utilizziamo.

Un Bioma è costituito dal complesso delle diverse comunità di organismi e specie, animali e vegetali, unicellulari e pluricellulari, che vivono e interagiscono in un determinato spazio e contesto, in equilibrio con l’ambiente che li ospita.

Le più moderne biotecnologie di analisi del DNA, come la Next Generation Sequencing, stanno confermando che l’ambiente, inteso nel senso più ampio di “contesto”, condiziona profondamente la vita degli organismi che ospita. Esiste una reciproca influenza, un costante scambio fra ambiente e ospite in un equilibrio dinamico che può essere vantaggioso e positivo (eubiosi) o squilibrato, svantaggioso e negativo (disbiosi).

Quando interagiamo in un contesto, lo influenziamo generando una ricaduta sugli organismi che lo vivono, noi compresi. Tale ricaduta può essere favorevole o sfavorevole, vantaggiosa o svantaggiosa, ciò dipende molto dalla qualità delle nostre azioni e dagli effetti che producono.

Il nostro pianeta è un grande bioma nel quale ogni essere vivente è parte di una moltitudine di biomi più piccoli: deserti, foreste pluviali, laghi, fiumi, mari; ma anche continenti, città, paesi e quartieri. In pratica, tutti i contesti che “viviamo” sono piccoli biomi: la nostra casa, il ristorante in cui ceniamo, la mensa aziendale, la nostra scuola, gli amici, il luogo di lavoro; e il nostro benessere complessivo dipende da ciò che facciamo, da ciò che costruiamo, da come ci relazioniamo, da come miglioriamo o peggioriamo il contesto.

Il clima, freddo, caldo, umido; l’assenza o abbondanza di cibo, la presenza o assenza di pericoli, gli odori, i rumori, la pulizia, vantaggi e svantaggi, collaborazione, competizione, amore, pace, guerra e quant’altro, si rifletteranno sulla qualità del nostro vivere.

In modo conseguenziale alla temperatura accendiamo una stufa o un condizionatore, mettiamo o togliamo il cappotto. In base all’abbondanza di cibo, combattiamo per un pezzo di pane o lo lasciamo irrancidire. In relazione alla pioggia, compriamo un ombrello o lo chiudiamo.

Più chiaramente: accendendo la stufa riscaldiamo un ambiente freddo, ciò ci fa star meglio e togliere il cappotto; ma se l’ambiente diventa troppo caldo, dovremo togliere il maglioncino e poi anche la camicia e ciò crea disagio sempre maggiore a chi vive il contesto, il quale dovrà intraprendere continuamente altre azioni per stare bene.

In pratica, “è il corretto equilibrio nella interrelazione fra esseri viventi e ambiente che migliora la qualità di vita e le performance”.

Un contesto positivo favorisce noi, le nostre idee, le nostre relazioni, ci agevola, riduce lo stress e richiede meno sforzo. Dobbiamo fare in modo che le nostre azioni non peggiorino i contesti che viviamo, ma dobbiamo agire per migliorarli e giovare delle conseguenti ricadute positive.

Un contesto negativo, infatti, rallenta, ostacola, stressa, peggiora la qualità della vita.

Dalla naturale interazione “essere-ambiente” dipendono le caratteristiche di un bioma. Ogni volta che viviamo, chiudiamo o entriamo in una relazione di qualsiasi tipo, modifichiamo il nostro bioma in quanto inseriamo nel nostro contesto nuovi elementi.

Ogni persona, ogni albero, ogni animale è un bioma. Siamo biomi interconnessi che si condizionano reciprocamente; immersi in biomi più grandi di cui l’espressione ultima è il nostro pianeta.

Quando la relazione organismi-ambiente avviene nel mondo microscopico e riguarda batteri, virus, funghi, arkea, cellule, si parla di “microbioma” o “microbiota”.

Il bioma e il microbioma sono quindi “un ambiente complessivo”, un sistema complesso considerato nel suo insieme, determinato dalle azioni e interazioni, non solo dalla somma delle sue parti individuali.

Ogni persona è responsabile del bene complessivo e può fare qualcosa per migliorare il contesto in cui vive ricavandone vantaggi per l’esistenza propria e altrui.

In ogni contesto sociale in cui gli elementi negativi prendono il sopravvento su quelli positivi, si realizza la “disbiosi sociale” che peggiora l’esistenza delle persone creative, oneste, serie e laboriose le quali vengono scoraggiate, intimidite, ostacolate.

Per contrastare la disbiosi sociale, ognuno di noi può essere un “probiotico sociale” ovvero un elemento che si oppone al degrado con la propria azione positiva assumendo stili di vita e abitudini che coincidono con quelli che contrastano l’insorgenza della disbiosi intestinale.

Allo stesso tempo, tutti possiamo decidere di essere un “prebiotico sociale” ovvero un elemento che favorisce e alimenta lo sviluppo dei probiotici che si oppongono al progressivo peggioramento degli indici di qualità sociali, al crescente disagio, povertà e degrado.

Nel nostro intestino si materializza una comunità di microrganismi che riflette il contesto sociale che sappiamo creare con il nostro modo di essere, con le abitudini e con i nostri stili di vita.

Il progetto I BIOMA, diffonde la consapevolezza che la nastra salute, il benessere e la qualità della vita non vanno demandati ad altri, ma dipendono dal nostro modo di fare, di essere probiotici e prebiotici sociali: noi siamo il bioma che contribuiamo a creare.

 

Per informazioni: www.ibioma.com